LIVORNO- GIORNATA DELLA MEMORIA IN RICORDO DEI SABOTATORI E DEGLI INCURSORI SCOMPARSI DAL 1953 AI GIORNI NOSTRI

 

di Paolo Frediani

Caserma Vannucci Sala Cinema – 15 settembre 2016.
Alle ore 11,00 durante scrosci continui di acqua battente, il Cappellano della Folgore, Don Minin ha iniziato la liturgia della S.Messa in memoria della mezza centuria di Sabotatori ed Incursori caduti in servizio dal 1953 ad oggi.

Un rito che rinnova la stretta appartenenza tra i giovani sabotatori di allora e gli arditi di oggi. Tutto questo grazie al Col. inc. Pietro Addis, oggi CSM del COMFOSE, che nel 2014 volle per primo che questo accadesse, affinché i familiari dei caduti avessero tangibilmente l’affetto di tutti i commilitoni che avevamo condiviso, sudore e pericoli col proprio caro.

Oggi questo è avvenuto nuovamente, grazie al Comandante del 9° Rgt. Incursori “COL MOSCHIN, Col. Paolo Attilio Fortezza, il quale nel suo breve intervento ha voluto ricordarci l’ottima iniziativa presa nel 2014 dal Comandante Addis.

Presenti tanti familiari dei caduti, tra questi anche l’anziana madre della MOVM Stefano Paolicchi, signora Vincenzina, sempre sorridente verso i camerati di Stefano, dei Comandanti e verso i soci dell’ANIE; tra Comandanti presenti il più anziano Comandante dell’allora Reparto Sabotatori – maggio / settembre 1960, Col. Francesco Miglioranza (cl.1928), a seguire il Gen. CA Franco Angioni, venuto appositamente da Roma per presenziare affettuosamente all’evento, il Gen. Enrico Persi Paoli, Il Gen. Ansano Nardi, il Gen. Costanzo Peter. Presente come sempre una nutrita rappresentanza del COMFOSE con il neo Comandante Gen. Stefano Mannino contornato dagli uomini del Col Moschin.
Questa realtà commemorata con un rito speciale, davanti al Medagliere dell’ANIE e al Vessillo di Corpo,come ogni avvenimento delle Forze Speciali, non deve farci stare in apprensione, non deve essere deformata come accade spesso seguendo i media, nulla ci deve far paura perché restituisce alle cose il vero valore, i nostri sfortunati fratelli vivranno finché noi li ricorderemo, loro si sono liberati del peso del corpo, lasciando a noi la parte migliore.

 

Articolo tratto dalla rivista web “congedati folgore.com”

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